Il processo di Branding consiste nel creare un’immagine unica del marchio aziendale nella mente dei consumatori. Il branding è quindi una strategia finalizzata alla creazione del valore del Brand, alla costruzione di un’immagine utile a stabilire un’identità propria e inconfondibile nella platea di riferimento.

Branding e marketing sono essenziali per la creazione e la valorizzazione di un’impresa. Se l’attività di branding crea l’identità, il marketing adotta le strategie migliori per far sì che tale visione venga comunicata al pubblico.

Poiché le emozioni risiedono nel cervello e memorizziamo di più quando ci emozioniamo, fare branding vuol dire stimolare emozioni nell’utente.

Le emozioni attivano l’amigdala che manda informazioni all’ippocampo – prima sede del cervello che immagazzina informazioni – che poi trasmette tutto alla corteccia cerebrale, che funge da archivio a lungo termine delle stesse informazioni.

Affinché sia efficace, il messaggio deve essere semplice e lineare, e operare su tre fronti essenziali: distintività, coerenza e costanza.

Il brand si occuperà di rendersi facilmente riconoscibile al proprio pubblico usando caratteri tipografici propri, colori, suoni, odori, tono di voce, influencer, mascotte, partnership e non solo, così interagendo oltre la soglia razionale dell’utente.

Definizione di branding

Scritta "branding".

Scritta “branding”

Il Branding è un processo di costruzione della marca che valorizza il marchio conferendogli personalità e valori che si estendono ai suoi prodotti. La strategia di branding lavora per stabilire una connessione a livello più profondo tra mente dell’utente e marchio, favorendone il posizionamento, la differenziazione e lo sviluppo di capitale d’impresa.

Perché è importante creare un brand?

In un mercato sempre più affollato di marchi in ogni settore, la guerra al ribasso dei prezzi (scatenata soprattutto da altri mercati) trascina anche aziende storiche verso condizioni economicamente insostenibili.

L’attività di branding, differenziando l’offerta, fornisce un vantaggio competitivo che genera valore e rende unica l’offerta di un’azienda.

Qui trovi il nostro ebook gratuito su come creare un brand unico e distintivo.

Bergamotto con spray del profumo posto sopra.

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Il nostro modo di fare branding in 3 step

Ogni volta che sviluppiamo un nuovo progetto di brand design, in Ingigni seguiamo un processo strutturato in tre fasi principali.

Per noi, il branding significa prima di tutto analizzare il mercato per identificare il posizionamento strategico del brand, ossia come vogliamo che venga percepito rispetto ai concorrenti.

Successivamente, ci occupiamo della creazione degli elementi visivi, come il logo, i font e i colori, che daranno forma al brand.

Infine, monitoriamo l’immagine del brand per assicurarci che il messaggio trasmesso sia in linea con la percezione degli utenti, apportando eventuali correzioni se necessario.

Ecco le tre fasi principali:

Brand strategy

Senza strategia non si può lanciare un prodotto o servizio sul mercato affidandosi al caso.

La Brand Strategy è il cuore pulsante del nostro approccio al branding. In questa fase definiamo le caratteristiche, l’offerta e come vogliamo che il pubblico percepisca il marchio. Ci concentriamo sul brand positioning.

È un po’ come disegnare una mappa per un viaggio: senza di essa, il rischio è di perdersi lungo la strada.

Analizziamo il mercato, studiamo i concorrenti e comprendiamo a fondo bisogni e aspettative del tuo target.

Solo così possiamo creare una strategia capace di rendere unico il marchio che stiamo costruendo.

Brand identity

Una volta definito dove l’azienda si vuole posizionare, è il momento di mettere in atto ciò che serve per arrivarci. Ora che abbiamo un piano è il momento di dare un volto al tuo brand costruendo la sua identità visiva.

È a questo punto che iniziamo a rivolgerci alla parte emotiva del cervello. Individuiamo soluzioni che riescano a stimolarla per far sì che il brand resti impresso nella memoria dell’utente.

Brand Identity e visual identity sono tutto ciò che riguarda l’aspetto visivo e comunicativo del marchio: mission, vision, archetipi e tono di voce per poi passare al logo, i colori, i font e molto ancora.

È come scegliere cosa indossare per una grande occasione; ogni dettaglio conta e deve rappresentare chi siamo veramente.

Quando qualcuno vede il tuo logo o legge uno dei tuoi post sui social, deve sapere subito che si tratta di te.

È qui che la magia prende forma e la tua visione diventa tangibile.

Brand experience

Non basta essere riconoscibili; dobbiamo anche far sì che i tuoi clienti vivano esperienze memorabili.

La Brand Experience riguarda ogni interazione che le persone hanno con il tuo marchio: dal primo contatto sul sito web fino al servizio post-vendita.

La trasmissione del messaggio non avviene semplicemente attraverso canali pubblicitari ma coinvolge diverse attività.

Fare branding passa attraverso:

  • brand positioning;
  • brand identity;
  • immagine coordinata;
  • sponsorizzazioni di eventi;
  • partnership con testimonial e influencer;
  • design del prodotto e packaging;
  • esperienza di acquisto e assistenza post-vendita;
  • strategia di pricing.

Vogliamo che ogni punto di contatto sia piacevole e significativo. Ogni dettaglio conta nel creare quel legame emotivo con i clienti, perché sono le emozioni spesso a veicolare le nostre decisioni.

Esempi di branding

Al concetto di Brand appartengono, come abbiamo visto, l’idea di logo, l’immagine coordinata, i colori dei suoi simboli e ciò che essi evocano.

Qui ti raccontiamo 3 storie di branding ispiratrici:

Il caso RedBull

Red Bull, ispirata alla thailandese Krating Daeng, fu concepita inizialmente per contrastare il jet leg.

Il primo anno andò malissimo e lo chiuse in profondo rosso. 

Pur non avendo il sapore tra i suoi principali punti forza, Red Bull cominciò a fare una forte attività di branding, che continua a fare investendo ogni anno il 20% del fatturato.

Il risultato è che, pur condividendo il 90% degli ingredienti con altre bevande simili, cresce sempre più imponendosi come prima bevanda energetica e come vero e propio stile di vita.

Un aereo acrobatico brandizzato Redbull. Foto di Unsplash.

Un aereo acrobatico brandizzato Redbull. Foto di Unsplash

L’esempio di Adidas

Adidas è un brand che si fa ricordare per il suo pittogramma in bianco e nero che si riconosce anche senza l’aggiunta del logotipo.

Anche senza l’aggiunta di uno dei suoi claim più ricorrenti nella sua terra d’origine, la Germania: “die marke mit den 3 streifen” ovvero “la marca con le 3 strisce”.
Ma Adidas riesce a fare ancora di più stabilendo una connessione profonda con il suo target.

Interpreta l’archetipo dell’eroe, quello che con tenacia e coraggio affronta le sfide impossibili, e subito dopo lo “umanizza”, per così dire, lo mette a fianco dell’uomo comune che esorta a fare anche lui grandi cose.

Primo piano di scarpe Adidas che saltano da terra. Foto di Pexels.

Primo piano di scarpe Adidas che saltano da terra. Foto di Pexels

Rolex e Tudor

Il tempo è orizzontale ma come lo viviamo è verticale.

Lo sapeva bene anche Hans Wilsdorf che nel 1908 registrò il marchio Rolex. Aveva ben compreso già allora che serviva un nome breve, facile da incidere nella mente e soprattutto pronunciabile un po’ a tutte le latitudini.

All’epoca gli orologi peccavano quanto a precisione.

Nel 1910, Rolex fu il primo orologio ad ottenere la certificazione di precisione cronometrica: cosa non di poco conto che permise all’orologio di ottenere il successo e il prestigio che detiene ancora oggi.

Nonostante il successo, Wilsdorf volle ampliare la propria offerta, operando su un segmento di mercato con minore capacità di spesa ma sempre mantenendo un alto standard.

Sapeva che non poteva liquefare il posizionamento raggiunto da Rolex e che era necessario creare un nuovo marchio.


Fu così che nel 1926 registrò il marchio Tudor. Ci vollero vent’anni affinché il marchio entrasse fattivamente in attività ed altri dieci per diventare popolare.

Oggi sono due marchi ancora in attività, floridi e dalle identità indipendenti.

Dettaglio di un cinturino Rolex. Foto di Pexels.

Dettaglio di un cinturino Rolex. Foto di Pexels

Cos’è quindi il processo di branding?

Dar vita ad un branding aziendale richiede analisi e strategia. Il segreto sta nel differenziarsi e guadagnare uno spazio nella mente delle persone. Fare branding vuol dire costruire un’identità capace di giustificare un markup monetario che qualifica un prodotto o servizio.

Se vuoi emergere nel tuo mercato e raccontare la tua storia unica, contattaci, sarà un piacere ascoltarti ed aiutarti a distinguerti.